CORRI CON IL TUO… ISTINTO!!

by Arianna Arace

Tutte nella vita, prima o poi, dovremmo leggere “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés.

Un autentico inno all’animo femminile, alla Donna Selvaggia, alla Loba (lupa) che scorre nelle vene di tutte noi Donne!

Intuito, intelligenza pura, forza d’animo… molto spesso soggiogati dagli stereotipi culturali e dai contesti famigliari che vogliono e crescono la donna come mansueta, disponibile, refrattaria nell’esprimere le proprie esigenze e bisogni.

Ma da qualche parte, nel profondo della psiche e mai dormiente, quella Donna fatta di sensibilità, curiosità, coraggio e forza creativa è sempre pronta a riemergere. E’ pronta a rompere gli schemi abituali in cui si è confinata, appiattita, senza linfa, confusa e piena di paure.

Posseggo questo libro da un tempo immemorabile, non sbaglio se azzardo a dire da circa 20 anni. Non ho mai avuto la costanza e la spinta per andare oltre le primissime pagine. Con dispiacere, avvertendo di perdermi una grande opera. Una di quelle che possono spalancare “vetrate” su un’infinità oceanica di emozioni e riflessioni.

In questi giorni in cui costretta a casa, affronto la terza polmonite nel giro di pochissimi anni, ho deciso che il tempo che forzatamente devo dedicare al riposo e alla cura, fosse anche un tempo di nutrimento dell’anima.

Molti anni fa dedicavo buona parte dei miei momenti di lettura a libri che contenessero sempre un passepartout per addentrarsi nelle proprie dinamiche interiori e in quelle relazionali. Mi è sempre piaciuto conoscere e apprezzare con chiarezza ciò che si cela dietro alle molteplici maschere che quotidianamente ognuno di noi indossa. Capire oltre all’apparenza.

Così, forse per qualche nemmeno tanto arcaico mistero, sono stata spinta a riprendere in mano questo libro.

La determinazione era cambiata, la fluidità della lettura mi ha sorpreso premiandomi come non avrei mai pensato. Almeno fino a ora. Ogni pagina affrontata, una porta aperta per cogliere quanto di prezioso era pronto a rivelare.

Mi sono riconosciuta, man mano che scorrevano le parole.

Con la matita ho sottolineato, tracciato righe e punti esclamativi! “Donne che corrono coi lupi” è uno di quei libri che vale sempre la pena di avere a portata di mano.

Mi sono vista, molto spesso, paurosa nel lasciar andare ove era necessario. Di dire la mia verità. Mi sono vista, molto spesso, malleabile, indifesa, ossequiosa laddove al posto di un  sorriso per dire “ma sì, non fa niente!”,  sarebbe bastato un bel NO. Sarebbe bastata la nostra parola.

Quante volte ci “accucciamo” per non offendere, per paura di rimanere sole, per paura di non essere abbastanza forti al cospetto dell’altro?

Quante volte rinunciamo alla nostra Voce interiore?

Quante volte diciamo NO al nostro ISTINTO?!

Ma il nostro intuito vede molto meglio e più lontano di quanto noi possiamo fare con i nostri occhi! Il nostro intuito, la nostra percezione ci parlano in sottofondo, ci indicano sempre la strada giusta da percorrere, mostrandoci qual è la nostra Verità. Ciò che ci fa bene e ciò che ci procura del male, ciò che ci nutre e ciò che ci toglie il respiro e il sonno!

Quella voce l’abbiamo disertata moltissime volte, considerandola inaffidabile, non degna di ascolto o troppo dura da poter sopportare.

Eppure, quante volte ci siamo “Salvate” e sentite poi soddisfatte per averle dato spazio. Quando le abbiamo dato la possibilità di risalire in superficie e correre insieme a lei. Di correre insieme alla nostra Anima, alla nostra Donna Selvaggia.

L’INTUITO non ci inganna mai. Lo si nutre di vita, ascoltandolo.
A che vale una voce se nessun orecchio intende?
A che serve a una donna trovarsi nei deserti della metropoli o della vita quotidiana
se non sa ascoltare e affidarsi alla voce… di colei che sa… La Que Sabé?
(C.P.Estés)

Ci siamo salvate tutte le volte che dinnanzi a un rapporto dannoso, abbiamo deciso di mettere fine a tali situazioni. A evitare che le nostre energie fossero continuamente vampirizzate da persone tossiche e manipolatrici.

Ci siamo salvate ogni volta che abbiamo detto basta a un lavoro incapace di gratificarci moralmente, ma alienante e avvilente.

La mia voce interiore mi ha permesso di salvare mia figlia in due circostanze della nostra vita, in cui solo un intervento tempestivo avrebbe potuto riportarla in salute, scongiurando il peggio. E per lo stesso motivo, ho salvato anche me stessa, avvertendo che qualcosa si stava portando via la mia vitalità ed energia.

Se non mi fossi ascoltata, se avessi dato più peso a chi intorno a me diceva di “aspettare, vedere, temporeggiare”… forse a quest’ora non ci sarebbe stato più nulla da chiamare Amore.

“Donne che corrono coi lupi” corre sulle vie delle fiabe, dei miti che nei secoli sono giunti a noi molto spesso rivestiti, rivisitati, frammentati.

Clarissa Pikola Estés ha avuto il grande dono di ripercorrerli attraverso un sorprendente lavoro di recupero. Pena la perdita di un contenuto dal valore inestimabile per il mondo femminile.

Non tutto è di facile e immediata comprensione, ma tutte noi dovremmo avere uno spazio di silenzio e calma per poter intraprendere e assaporare questo cammino.

Come Vassilissa, dovremmo intraprendere un viaggio che ci porta ad abbandonare la nostra “buona madre”, quella sorta di indulgenza psichica troppo protettiva, dolce e buona, che allo stesso tempo ci impedisce di evolvere e ostacola le sfide che la vita ci pone.

Una Donna nasce quando ci diamo la possibilità di sperimentare realmente un mondo che troppo buono non è, affidandoci al nostro intuito. Una Donna nasce quando ci diamo la possibilità di esprimerci, di essere “vive”, di sperimentare i nostri lati oscuri. Di lasciarli emergere e di conoscerli, sapendo che non è l’essere esclusivamente dolci, tenere, buone è ciò che ci assicurerà una vita senza sbavature e frustrazioni. Anzi…

Credo che essere cresciuta in un ambiente iperprotettivo, dopo la perdita di mio padre, abbia in parte condizionato questo aspetto della mia vita. Tutto ciò che non ho potuto sperimentare prima, me lo sono presa con forza dopo.

Prima o poi quella Voce chiama, esige di essere ascoltata.

Forse non sono arrivata ancora a tenere in mani pienamente aperte il mio “numen”, la mia scintilla divina, la mia profonda Anima Femminile. Ma so che incessantemente la vado cercando perchè sono sicura che essa possa essere quella lanterna, quel faro capace di rischiarare ogni nostro singolo momento.

“Para Vida”, tutte dobbiamo vivere  (C.P.Estés) E la nostra natura selvaggia è lì pronta a sorprenderci con tutti i suoi doni in serbo per noi… se sappiamo ascoltarla! L’immagine in evidenza all’inizio dell’articolo è stata presa dal web.

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