Sorprendere con un… Segnaposto!

by Arianna Arace

E’ trascorso qualche giorno ma siamo ancora nel pieno delle festività natalizie.

Voglio condividere con voi un momento che per me diventa molto speciale, aldilà del suo naturale carico emotivo.

E’ il nostro terzo Natale vercellese. Il primo anno proponemmo alle nostre famiglie di festeggiarlo nella nuova casa.

Posso affermare che una meravigliosa tradizione si sta oggi consolidando.

Sul finire del mese di novembre iniziano le riflessioni sul menù del pranzo e ogni volta il buon proposito è sempre lo stesso: “Non esageriamo!”. Con una mamma, sorella e suocera che amano però sbizzarrirsi in cucina e sperimentare, finisce ogni anno a suon di pietanze. E dopo una serie di stuzzichini di benvenuto, innumerevoli antipasti caldi e freddi, un primo e un secondo, solo la macedonia della cara zia Fausta ci può condurre alla salvezza!

Ma veniamo a me…

 

Premesso che so e “amerei’ cucinare, ultimamente alla cucina preferisco occuparmi di tutto il resto.

La mia più vera soddisfazione trova la sua espressione nell’accoglienza degli ospiti!

 Il primo anno scelsi come tema di sfondo l’oro. Il mio Natale è sempre stato oro.

Oro che trasmettere luce, calore ed energia. Oro che sa fondersi con ogni altro colore, donando luminosità e magia.

 

“Mi piace pensare che i miei invitati si sentano avvolti da questa atmosfera di festa fin dal primo momento.”

 

Maaa, c’è un ma…. se la cornice è consolidata con qualche variante del tovagliato, qualcosa d’altro cambierà sempre.

 

Il Segnaposto!

 

Quanta enfasi, qualcuno si domanderà, per un segnaposto!

Eh sì!! C’è sempre molto lavoro dietro a questo “piccolo” aspetto della mise en place.

Soprattutto quando desideri che esso sia un dono con il quale i tuoi commensali possano dare inizio ai festeggiamenti e a banchettare.

 

“Un segnaposto che rimane un ricordo da portare con se’ dopo una splendida giornata trascorsa insieme”

 

 Ogni volta scelgo di impegnarmi nel creare qualcosa di diverso che sorprenda piacevolmente.

Quest’anno avevo poche idee. Avevo già realizzato segnaposti particolari per i Natali passati, non riuscivo trovare qualcosa che mi conquistasse totalmente.

Il tempo poi, il mio peggior alleato. Quello rimasto a disposizione inghiotte, come al solito, molte delle possibilità. Pensare, organizzare il materiale, creare manualmente… devi partire con largo anticipo!

Non per me…. qualche forza misteriosa e oscura mette i paletti alla mia creatività, fino a quando non mi ritrovo a ridosso dell’evento. Allora qualcosa succede, come in un’esplosione tutto viene fuori all’improvviso! Con frenesia corro alla ricerca di quanto mi serve, forse le idee non sono ancora poi chiare ma ormai ci sono abituata. Ho imparato a fidarmi di quest’inconsapevole modus operandi e il risultato arriva.

 

Per questo Natale, la tecnica adottata nasce dalle opportunità che attingono dal mondo dello “Scrapbooking”.

Quante cose che si possono creare con la carta?  Un’infinità e fino a pochi mesi fa non ne avevo nemmeno l’idea.

“Avete mai sentito parlare di una Explosion Box?”

Sì avete capito bene! Letteralmente, una “scatola che esplode”. Sollevando il coperchio, essa rivela ciò che custodisce segretamente al suo interno, fatto di pensieri, decorazioni e sorprese. Se la base di fondo rimane la stessa, va da se’ che la fantasia possa scatenarsi in tema di carte, abbellimenti di ogni sorta, regalando pezzi unici e assolutamente personalizzabili.

Come dicevo, il mio tempo non era molto… tre giorni a Natale! Una mattina, nel delirio degli ultimi acquisti, sono riuscita a concentrare gli sforzi in pochi negozi vicini. E devo dire che sono stata molto fortunata poiché, dalla carta alle decorazioni, tutto si amalgamava perfettamente con il resto della tavola.

L’altro quesito a cui dovevo dare presto una risposta era: “… che sorpresa?!”.

Non so quale sorta di collegamenti mentali abbia fatto, ma dal pranzo sono arrivata al dopo pasto. Pranzo, pranzo, pranzo…. Ci sono!

 

 

 

 

“Per le mie invitate, una rinfrescante tisana dai connotati digestivi: lemongrass ginger, vanille peach, vanille pear, lemon sorbet, chamomile citron.”

 

 

 

 

 

E per gli uomini? Se la tisana mi sembrava poco indicata, una grappa di carattere era di certo la conclusione perfetta.

E ai piccoli di casa? Per il mio ometto, la grappa si è trasformata in un gustoso the alla pesca, quanto bastasse per farlo sentire parte integrante dell’universo maschile adulto. E per le due donnine, mia figlia e mia nipote, una simpatico balsamo per le labbra della linea Osmanthus di Erbolario.

Per tutti poi, una scatola di cioccolatini per terminare in dolcezza!

 

 

 

 

 

In un giorno mi è parso di compiere un miracolo, preparare 12 explosion box è stata un’impresa ardua e a tratti snervanti. Alla sera tardi, molto tardi, quando ho terminato l’ultima scatola, non riuscivo nemmeno a rendermi conto se fossi soddisfatta o se avessi compiuto un buco nell’acqua.

Ci ho dormito su. L’indomani, alla luce del sole e di una mente riposata, mi sono accorta di quanto fossero belle. Non avevano nulla di speciale. Le sorprese in se’ non erano “preziose”! Ma…

 

 

Prima di sollevare i calici per un iniziale augurio di Buon Natale, insieme, ognuno di fronte al piatto sul quale le avevo adagiate, abbiamo scoperchiato le nostre explosion box.
Sarà il clima di festa, sarà la gioia della condivisione, sarà che nessuno fino a quel momento sapeva cosa aspettarsi… ma il suono della sorpresa e dei loro applausi spontanei e sinceri, riecheggiano ancora nelle mie orecchie.

 

Questa piccola coccola per i miei ospiti mi ha reso felice e mi ha regalato una bella emozione.

Ancora una volta so che ne è valsa tutta la pena!

 

Al prossimo Natale…!!!

 

 

Per realizzare un’Esplosion box semplice, si parte da un cartoncino. Io le ho realizzate con uno di colore avorio e una grammatura di 220g/m2 per avere la giusta rigidità nel supportare i pesi che gli avrei applicato sia sul coperchio che al suo interno. Dalla base di un quadrato 30x30cm, con la taglierina ho realizzato una croce dove ogni lato misura 10cm. Per il coperchio, sono partita da un quadrato di 16,3×16,3cm. Lasciando uno spazio di 3cm da ciascun bordo e definendo le linee di riferimento, ho formato le linguette da ripiegare e incollare per poter chiuder il coperchio. Se scatola e coperchio combaciano, il gioco è fatto.
Tutto il resto è fantasia!!

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